Ieri pomeriggio, per la prima volta da quando abito a Roma (5 anni circa, NDA), ho avuto la strana sensazione (strana, perchè nuova) che le cose possono succedere qui-ora-adesso, anche nella stanca città eterna.
Capita così che mentre stavo passeggiando di pomeriggio nell'aria pedonale del Pigneto incontro per caso due miei amici che, muniti di birrettina in mano mi dicono: "Vieni a vedere Dente che suona tra cinque minuti in uno scantinato a gratis? Porti da bere o da mangiare quello che vuoi e la festa ha inizio!". Concertino di uno degli artisti al quale sono più affezionato + Portare birrini comprati a prezzi popolari + Senza pagare una cippa d'entrata? Mmm.. Fammi pensare un pò !?!?
Entrando nel bunker di "Prodezze Fuori Area" (gran bel nome!) ho avuto subito la sensazione che finalmente Roma sta iniziando a entrare in quel mood (ormai secolare) che trovi nei quartieri più cool e underground di città come New York, Londra o Berlino. Quei luoghi cioè dove ti accorgi che l'arte nasce dal basso, si crea e si sviluppa da un minuto all'altro (dalle performance alla musica) perchè c'è una necessità di base che la alimenta; là dove gli avvenimenti più significativi e seminali non vengono strombazzati in pompa magna ma si creano da soli e quasi casualmente, Hic et Nunc, arrivando a confondersi con la vita di tutti i giorni. L'arte d'altronde non vive e si nutre di momenti e di casualità?
A questo punto vi potrei parlare del bel live unplugged che ci ha preparato il buon Dente insieme alla sua (ormai stabile) band, dell'atmosfera intima e accogliente per non dire magica che si è creata, del caldo insopportabile che ci ha attenagliato, delle risate che ci siamo fatti e della forte malinconia che trasmettono i brani di Giuseppe Peveri,... ma quello sarebbe un altro articolo, non è questo che conta e ci interessa ora.
Il fatto che realmente conta è stato accorgersi per la prima volta che la Città vive! Ci siamo resi conto che c'è un Presente (e non solo un grande Passato o un esile speranza di Futuro) che non ha nulla di istituzionale ... ecco qual è il succo!
Stai a vedere che il "famoso" Pigneto dove "le cose giovani accadono e succedono" non è solo un bluff di facciata?! Qualcosa si muove realmente.. sembrerebbe.
Ok, non siamo esattamente a Brooklyn, ma a questo punto è lecito aspettarsi nuove Prodezze, anche più spettacolari di questa!!!
Entrando nel bunker di "Prodezze Fuori Area" (gran bel nome!) ho avuto subito la sensazione che finalmente Roma sta iniziando a entrare in quel mood (ormai secolare) che trovi nei quartieri più cool e underground di città come New York, Londra o Berlino. Quei luoghi cioè dove ti accorgi che l'arte nasce dal basso, si crea e si sviluppa da un minuto all'altro (dalle performance alla musica) perchè c'è una necessità di base che la alimenta; là dove gli avvenimenti più significativi e seminali non vengono strombazzati in pompa magna ma si creano da soli e quasi casualmente, Hic et Nunc, arrivando a confondersi con la vita di tutti i giorni. L'arte d'altronde non vive e si nutre di momenti e di casualità?
A questo punto vi potrei parlare del bel live unplugged che ci ha preparato il buon Dente insieme alla sua (ormai stabile) band, dell'atmosfera intima e accogliente per non dire magica che si è creata, del caldo insopportabile che ci ha attenagliato, delle risate che ci siamo fatti e della forte malinconia che trasmettono i brani di Giuseppe Peveri,... ma quello sarebbe un altro articolo, non è questo che conta e ci interessa ora.
Il fatto che realmente conta è stato accorgersi per la prima volta che la Città vive! Ci siamo resi conto che c'è un Presente (e non solo un grande Passato o un esile speranza di Futuro) che non ha nulla di istituzionale ... ecco qual è il succo!
Stai a vedere che il "famoso" Pigneto dove "le cose giovani accadono e succedono" non è solo un bluff di facciata?! Qualcosa si muove realmente.. sembrerebbe.
Ok, non siamo esattamente a Brooklyn, ma a questo punto è lecito aspettarsi nuove Prodezze, anche più spettacolari di questa!!!
Dente: 28/30
Prodezze fuori Area: 30 e lode
Artwork by Eleonora Z.
Foto by Cetti Catalano
Articolo by OfO