Ladies Do Christmas… Stavolta parliamo di grandi interpreti femminili che hanno dato il loro contributo alla causa natalizia. Tralasciando i classici dischi di Barbara Streisand (il celebre A Christmas Album, pubblicato dalla Columbia nel 1967 e il più recente Christmas Memories, uscito per la Sony nel 2001), sulla cui voce non si discute, ma che sono appesantiti con interpretazioni e arrangiamenti da Musical di Broadway, la nostra attenzione, per cominciare, si concentra sulla regina della country music Emmylou Harris. Il suo Light Of The Stable (Reprise 1979) è un ottimo esempio di come con il talento si possa dare nuova linfa a classici natalizi stranoti. Splendide e sentite le versioni di Little Drummer Boy, Silent Night, Away In A Manger e una The First Noel da brividi, cantata a cappella. Ma tutto il disco è apprezzabile grazie all’angelica voce di Emmylou ed al sound che si ispira alla tradizione country con elegante sobrietà (ascoltare Beautiful Star Of Bethlehem per credere). Voto: 28,5/30.
Con Diana Krall e il suo Christmas Songs (Verve 2005), ci tuffiamo in un Natale da big band. Grande produzione, ottimi musicisti, bella la voce della pianista canadese: alla fine però il disco appare un po’ troppo patinato (d'altronde il riferimento più diretto è lo strepitoso e “bollente” Christmas album di Ella Fitgerald…). Da segnalare una brillante versione di Jingle Bells, un’allegra Let It Snow e una White Christmas impreziosita da un elegante intreccio sonoro tra il vibrafono di Stefon Harris e la chitarra di Anthony Wilson. Voto: 26,5/30
Anche una delle icone femminili del country-rock a stelle e strisce degli anni 70, Linda Ronstadt, con A Merry Little Christmas (Elektra 2000) paga il suo tributo al Natale. All’inizio lasciano alquanto perplesse certe versioni convenzionali (con tanto di violini e coretti) dei classici del genere (The Christmas Song, I'll Be Home For Christmas, White Christmas, Have Yourself A Merry Little Christmas), ben lontane dallo stile della nostra. Poi l’improvviso tocco di classe che non ti aspetti più: una meravigliosa versione di River, pezzo forte di Blue, disco capolavoro di Joni Mitchell . Linda è ispiratissima alla voce, mentre un elegante arrangiamento per archi ci fa volare. A questo punto il disco prende una decisa deriva chiesastica con insistita presenza di cori che a lungo andare stancano, mentre Linda si atteggia a soprano. Unico momento riuscito di quest’ultima parte del disco è una corale Silent Night. Decisamente un’occasione mancata. Voto: 26/30 (solo per la presenza di River, altrimenti…)
Sheryl Crow, ha fatto uscire Home For Christmas (A&M Records) nel 2008, quest’anno ha ripubblicato lo stesso album con l’aggiunta di un nuovo brano. Dimenticate lo stile rock della nostra, perché in questa fatica discografica natalizia Sheryl si affida alla tradizione musicale afro-americana; così le canzoni si colorano di gospel (Go Tell It On The Mountain), vengono arrangiate con stile soul di casa Stax (The Christmas Song, White Christmas, Merry Christmas Baby, Blue Christmas), diventano dolci ballate r&b (I’ll Be Home For Christmas e The Bells Of St. Mary’s sembrano uscite dalle sessions di At Last di Etta James). Più tradizionali gli arrangiamenti delle dolci Here Is A Star That Shines Tonight, Hello My Friend Hello e All Through The Night, mentre in Holy Night si risentono echi da soul ballad. La finale Long Road Home è un originale proveniente in realtà dall’ultima fatica discografica della Crow, 100 Miles From Memphis (A&M Records 2010) , guarda caso un omaggio al southern soul . Un album sentito e riuscito. Voto: 28/30
La classe di Annie Lennox al servizio di Santa Claus: così si potrebbe riassumere il suo bel disco natalizio uscito da poco e intitolato A Christmas Cornucopia (Decca 2010). Veniamo a sapere che la nostra ha passato la sua giovinezza a cantare nei cori da Chiesa nella natia Scozia. Quindi per Annie è come un ritorno alle origini. Per fare questo si è fatta aiutare dal produttore Mike Stevens, da un orchestra di 30 elementi e dall’African Children’s Choir. Il ricavato della vendita del disco andrà alla The Annie Lennox Foundation, istituzione che raccoglie fondi per il sostegno e l’educazione delle donne e dei bambini africani affetti da HIV/AIDS. L’album è gradevolissimo perché riesce a rileggere in modo originale i brani della tradizione natalizia. Menzione speciale alla corale Angels From The Realms Of Glory, ad una God Rest Ye Merry Gentlemen ricca di riferimenti alla tradizione musicale scoto-irlandese, alla triste Lullay Lullay, alle intense O Little Town Of Bethlehem e Silent night. Una vera cornucopia natalizia. Voto: 28/30
…But Italian Ladies Do Christmas better! Non paga di aver pubblicato quest’estate il suo bel Afternoon Songs (Egea), già da me ampiamente celebrato, Silvia Manco si diverte a registrare un frizzante album natalizio dal retrogusto jazz, intitolato Suddenly It's Christmas Time (Mordente). Accompagnata da una brillante base ritmica, i bravi Fabio Accardi alle pelli e Giuseppe Bassi al contrabbasso, la Manco ci offre una manciata di standard interpretandoli con classe cristallina. Si parte con una Jingle Bells che è puro distillato di swing, impreziosita da un ottimo solo di Gaetano Partipilo al sax alto. La successiva e intensa Silent Night dimostra tutta la qualità del Silvia Manco Trio. Infatti mentre la nostra dispensa calde blue notes con il suo piano, Bassi ci delizia con un breve e intenso solo di contrabbasso ben sostenuto dal creativo tappeto percussivo di Accardi; e poi su tutto la voce avvolgente ed elegante di Silvia. Una versione che non ha nulla da invidiare ad altre famose interpretazioni. Un altro sempreverde natalizio, White Christmas,qui reso come una suadente ballad alla Nat King Cole, è impreziosito dalle note vellutate del sax tenore di Max Jonata. Ma il disco non è composto solo da classici della musica americana: ci sono anche due brani originali (le delicate ballate Suddenly It's Christmas Time, e We Couldn’t Be Happier, quest’ultima firmata in coppia con Gegè Telesforo) e un delizioso omaggio alla musica popolare brasiliana, Borboleta, vera passione della Manco. Ascoltando questo disco si fa improvvisamente Natale! Voto: 28,5/30Con Diana Krall e il suo Christmas Songs (Verve 2005), ci tuffiamo in un Natale da big band. Grande produzione, ottimi musicisti, bella la voce della pianista canadese: alla fine però il disco appare un po’ troppo patinato (d'altronde il riferimento più diretto è lo strepitoso e “bollente” Christmas album di Ella Fitgerald…). Da segnalare una brillante versione di Jingle Bells, un’allegra Let It Snow e una White Christmas impreziosita da un elegante intreccio sonoro tra il vibrafono di Stefon Harris e la chitarra di Anthony Wilson. Voto: 26,5/30
Anche una delle icone femminili del country-rock a stelle e strisce degli anni 70, Linda Ronstadt, con A Merry Little Christmas (Elektra 2000) paga il suo tributo al Natale. All’inizio lasciano alquanto perplesse certe versioni convenzionali (con tanto di violini e coretti) dei classici del genere (The Christmas Song, I'll Be Home For Christmas, White Christmas, Have Yourself A Merry Little Christmas), ben lontane dallo stile della nostra. Poi l’improvviso tocco di classe che non ti aspetti più: una meravigliosa versione di River, pezzo forte di Blue, disco capolavoro di Joni Mitchell . Linda è ispiratissima alla voce, mentre un elegante arrangiamento per archi ci fa volare. A questo punto il disco prende una decisa deriva chiesastica con insistita presenza di cori che a lungo andare stancano, mentre Linda si atteggia a soprano. Unico momento riuscito di quest’ultima parte del disco è una corale Silent Night. Decisamente un’occasione mancata. Voto: 26/30 (solo per la presenza di River, altrimenti…)
Sheryl Crow, ha fatto uscire Home For Christmas (A&M Records) nel 2008, quest’anno ha ripubblicato lo stesso album con l’aggiunta di un nuovo brano. Dimenticate lo stile rock della nostra, perché in questa fatica discografica natalizia Sheryl si affida alla tradizione musicale afro-americana; così le canzoni si colorano di gospel (Go Tell It On The Mountain), vengono arrangiate con stile soul di casa Stax (The Christmas Song, White Christmas, Merry Christmas Baby, Blue Christmas), diventano dolci ballate r&b (I’ll Be Home For Christmas e The Bells Of St. Mary’s sembrano uscite dalle sessions di At Last di Etta James). Più tradizionali gli arrangiamenti delle dolci Here Is A Star That Shines Tonight, Hello My Friend Hello e All Through The Night, mentre in Holy Night si risentono echi da soul ballad. La finale Long Road Home è un originale proveniente in realtà dall’ultima fatica discografica della Crow, 100 Miles From Memphis (A&M Records 2010) , guarda caso un omaggio al southern soul . Un album sentito e riuscito. Voto: 28/30
La classe di Annie Lennox al servizio di Santa Claus: così si potrebbe riassumere il suo bel disco natalizio uscito da poco e intitolato A Christmas Cornucopia (Decca 2010). Veniamo a sapere che la nostra ha passato la sua giovinezza a cantare nei cori da Chiesa nella natia Scozia. Quindi per Annie è come un ritorno alle origini. Per fare questo si è fatta aiutare dal produttore Mike Stevens, da un orchestra di 30 elementi e dall’African Children’s Choir. Il ricavato della vendita del disco andrà alla The Annie Lennox Foundation, istituzione che raccoglie fondi per il sostegno e l’educazione delle donne e dei bambini africani affetti da HIV/AIDS. L’album è gradevolissimo perché riesce a rileggere in modo originale i brani della tradizione natalizia. Menzione speciale alla corale Angels From The Realms Of Glory, ad una God Rest Ye Merry Gentlemen ricca di riferimenti alla tradizione musicale scoto-irlandese, alla triste Lullay Lullay, alle intense O Little Town Of Bethlehem e Silent night. Una vera cornucopia natalizia. Voto: 28/30
La grande Antonella Ruggiero, dalla inconfondibile voce, quest’anno ci delizia con un’opera natalizia imponente e interculturale. Infatti il suo I Regali Di Natale (Libera) è un corposo doppio CD che vuole ripercorrere la tradizione musicale legata alla festa più importante della cristianità. A parte la sua voce deliziosa, quello che colpisce in questo disco sono gli arrangiamenti costruiti attorno a questi classici e la creazione di un sound in bilico tra tradizione mediterranea e influenze jazz. L’album, ben prodotto da Roberto Colombo, vede la Ruggiero accompagnata da pochi ottimi strumentisti che sanno creare il giusto equilibrio sonoro (Mark Harris e Paolo Di Sabatino al piano, Stefano Dall’Ora e Massimo Moriconi al contrabbasso, Massimo Manzi e Ivan Ciccarelli alla batteria, Davide Di Gregorio ai fiati, Piero Salvatori al violoncello, Daniele Di Gregorio alla marimba e al vibrafono, Renzo Ruggeri alla fisarmonica e le chitarre della Oficina Guitar). Uniche eccezioni Stille Nacht-Astro Del Ciel e Bianco Natale(White Christmas), registrati dal vivo a Betlemme e Gerusalemme, in cui Antonella viene accompagnata dall’orchestra sinfonica I Virtuosi Italiani. Allora la notte di Natale fatevi cullare dall’angelica voce della Ruggiero che interpreta in modo sentito e originale Veni Veni Emmanuel, Il Piccolo Tamburino, Gloria In Excelsis Deo, Adeste Fideles e così sia… Voto: 28,5/30
Buon Natale e arrivederci al prossimo anno!
Massimo Daziani