Dopo l’ottimo “Dark Developments” (Orange Twin 2008) firmato insieme agli Elf Power, il poeta di Athens ritorna a collaborare con Guy Picciotto dei Fugazi e con gli altri musicisti che lo hanno aiutato a produrre lo splendido “North Star Deserter”(Constellation 2007) e fa di nuovo centro. Il disco è di una bellezza malinconica e disarmante. La sua poetica esprime rabbia e dolore che spesso si stemperano in cupa dolcezza. La voce di Vic è ormai lo specchio della sua anima tormentata: acidula, rauca, a volte declamatoria, che si sa lasciare andare anche a momenti melodici. I suoi testi sono profondi, diretti, a volte ironici, a volte toccano il sentimento senza essere sentimentali. I musicisti, provenienti dai Silver Mt. Zion e dai Godspeed You! Black Emperor, lo seguono in maniera esemplare, esaltando al massimo i passaggi di maggior pathos dei brani. E allora fatevi ammaliare da“Coward”, scura ballata arricchita da malinconici archi, lasciatevi conquistare da “Chinaberry Tree” con il meraviglioso ritornello gridato con forza e passione, fatevi incantare dallo struggente falsetto di “We Hovered With Short Wings”, scaldatevi con l’energia elettrica di “Philip Guston”, lasciatevi cullare da dolci ballad come “Flirted With You Al My Life” dedicata alla morte, come l’autobiografica “It Is What It Is” o la commovente “Granny”. Insomma non fatevi sfuggire uno degli album più belli del 2009.
VOTO: 28:30
Massimo Daziani