31 gennaio 2010











Live Adventures in Bologna

Ho passato un freddo fine settimana in quel di Bologna nella speranza di scaldarmi con due interessanti appuntamenti musicali. Uno vedeva protagonisti i Leisure Society con il loro elegante folk-rock, l’altro aveva come protagonisti gli Heavy Trash di Jon Spencer con il loro sghembo rockabilly. Vediamo un po’ come è andata a finire…

The Leisure Society – Bologna 23.01.2010 – Locomotiv Club. Dopo una avventurosa ricerca del luogo deputato all’esibizione (dovevano suonare al Covo, poi all’ultimo è stato tutto spostato al Locomotiv), finalmente alle 23.30 vedo materializzarsi sul palco i Leisure Society, band inglese dal suono americano. Il loro album di debutto, “The Sleeper”, è stata una delle uscite discografiche più fresche e interessanti del 2009. E anche dal vivo i nostri non hanno deluso: è stato un gran bel concerto che ha ripercorso tutto l’album con intensità e delicatezza. Particolarmente riuscite le versioni di “Save It For Someone Who Cares” con quella contagiosa coda quasi hillbilly, di “A Matter Of Time” con quel dolce retrogusto beatlesiano, di “The Last Of The Melting Snow” splendida ballata pianistica dove violino e violoncello hanno creato una dolce atmosfera eterea. Ma tutte le interpretazioni sono state pregevoli ed ispirate. Nick Hemming, impegnato alle chitarre e all’ukulele, ha una bellissima voce che si lega alla perfezione con quella del suo compare Christian Hardy, impegnato alle tastiere. Molto bravi anche gli altri musicisti (Will Calderbank al violoncello, Mike Siddell al violino, Darren Bonehill al Basso e Sebastian Hankins alla batteria). I Leisure Soiety hanno presentato anche tre nuovi brani che fanno ben sperare nel loro futuro nuovo album. Quando a novembre ho recensito il loro album scrissi che questa band, pur essendo britannica, era molto legata alle sonorità di matrice folk americana. Notavo anche che, ad un più attento ascolto, il loro essere inglesi si palesava con influenze provenienti dal sound della Swinging London (Beatles e Kinks in primis). Quindi quando nel loro bis hanno suonato una versione sentita e impeccabile di “Something” del compianto Sir George Harrison, il cerchio si è chiuso elegantemente. Musica che porta conforto all’anima. VOTO: 29/30

Heavy Trash – Bologna 24.01.2010 –Locomotiv Club. Le cose non sono andate così bene nella seconda serata . La nuova creatura di Jon Spencer, gli Heavy Trash hanno pubblicato da poco la loro terza fatica discografica, “Midnight Soul Serenade”. L’idea non sarebbe così male, anche se non particolarmente originale: ritornare alle radici del rock’n’roll rivisitando e destrutturando il sound degli anni 50, quando furoreggiavano eroi come Elvis (periodo Sun),
Eddie Cochran, Jerry Lee Lewis, Buddy Holly, Johnny Burnette, Roy Orbison, Carl Perkins e rockabilly discorrendo. Nelle intenzioni dei nostri il tutto dovrebbe essere condito con la solita dose di iconoclastia tipica di Spencer e una furia proto-punk. Però il disco non decolla mai, un po’ per la qualità non eccelsa dei brani e un po’ per un certo manierismo interpretativo che non ci si aspetta da uno come Jon. E purtroppo questa sensazione di scarsa ispirazione si è avvertita anche dal vivo. Spencer ha giocato con il microfono, Matt Verta-Ray si è dimostrato un buon chitarrista, la base ritmica ha suonato bene, ma la scintilla non è scattata mai. Basti pensare che uno dei pochi momenti dove il livello del concerto si è un po’ alzato è stata l’esecuzione di Good Man, brano scritto e cantato da Matt Verta-Ray. In questo concerto Jon Spencer si è dimostrato sì un animale da palcoscenico, ma un animale ammaestrato. Aridatece i Cramps! VOTO: 20/30
Massimo Daziani