27 aprile 2021

a/lpaca • Make It Better


We Were Never Being Boring Collective • 9 t-41:00

Grazie al cielo di italiano hanno ben poco questi a/lpaca da Mantova che cantano in un gracchiante inglese credibile e tirano dritti come un fuso tra space-rock, kraut e garage psichedelico. Un’ira di dio insomma. L’illuminazione discende direttamente dai padri putativi del genere (Hawkwind e Stooges su tutti) ma non vengono affatto disdegnate le nuove varianti sul tema (Thee Oh Sees, Ty Segall e soprattutto King Gizzard nel cantato). Il disco di debutto ruota intorno al concetto di beat e sull’importanza purificatrice e rigenerante del ritmo: concetti espressi senza troppi giri di parole, ma con la sola forza evocativa della propria potenza, nell’uno/due di Beat Club e Make it Better. La tensione si taglia con un coltello e non fai in tempo da rialzarti dal K.O. di questi incendiari twist iniziali che partono danze innodiche tramutatesi in riti orgiastici (Inept), boogie mefistofelici da ballare intorno a un fuoco sacro (Hypnosis), motorik ballati da dervishi che ruotano per le troppe sostanze psicotrope assunte (Chameleon) e stralunate filastrocche muscolari dove il titolo ti fa capire subito dove andiamo a parare (I Am Kevin Ayers). Il catatonico finale di Lokomitiv è l’esatto opposto di quello che definiresti un happy end (ma sinceramente non ci avevamo neanche sperato). Le cose belle non hanno patria e difatti Make It Better esce e viene distribuito da una label italo-statunitense, una tedesca e una inglese. Non rimane altro che augurargli spassionatamente di farsi abbracciare prima possibile dai club di mezza Europa e non solo (7/8). Marco Giappichini