29 giugno 2010

La perfezione è dietro l'angolo

Alva Noto - Xerrox vol. 2 (Raster-noton, 2009)


Scrivo di un genere musicale che non ha definizioni di sorta. Potete chiamarlo ambient, potete chiamarlo Glitch. Chiamarlo elettronica è un po' come chiamare una bistecca fiorentina alta tre dita, succosa, tenera, cotta al sangue con i crismi della cucina toscana semplicemente Carne. No, non so come definire questo genere di musica ma conosco diversa gente che la suona. I miei miti del genere? Due. Ryoji Ikeda e Carsten Nicolai, a.k.a. Alva Noto.

Leggevo di presenze itineranti di questi due artisti, entrambi presenti al Sonar: il nipponico inaugurando il festival catalano con la sua performance Spectra e l'alemanno a La Coruna a condire la prima tappa gallega del festival di arte elettronica.

Hanno addirittura suonato insieme al Dancity Festival a Foligno giusto qualche giorno fa dove pare abbiano stupito gli spettatori, con le sperimentazioni del loro progetto Cyclo.

Dopo tutte queste scoperte, anche se non sono andato a sentirli in nessuna di queste due occasioni, mi sono messo a cercare qualcosa che non avevo ancora sentito dei due geni e mi sono imbattuto in Xerrox vol. 2 di Alva Noto.

Il progetto nasce con il primo volume, nel 2007, che ho ascoltato e riascoltato fino a consumarlo.

Quella volta sì che andai a sentirlo, era Roma ed era Dissonanze, ma il secondo volume mi era sfuggito, anche se datato fine 2009.

Lo ascolto e mi rimetto al mondo. Alva Noto è sempre carico di contenuti.

I temi che genera dai suoi software sono un mix di aperture melodiche e glitch solamente accennati con suoni splendidamente campionati che portano alla riscoperta del tappeto che appare morbido come la pelle dell'orso.

66 minuti e 16 secondi, di emozioni contrastanti, di relax e concentrazione, di esplosione sensoriale.

È un flusso continuo, non saprei dire quale traccia mi abbia colpito di più (potrei azzardare Soma ma non ne sarei sicuro) e quale di meno. Non sono pezzi da mandare singolarmente per radio. No, la produzione musicale del Tedesco dall'aria seriosa è da ascoltare tutta insieme, perché la sua natura, secca e rotonda, non accetta pause.

Ascoltare un Cd come Xerrox 2 ha bisogno di tempo e di spazio, soprattutto nel cervello.

Passare poco più di un'ora con questo cd nelle orecchie ti rende il prosieguo della giornata diverso.

Mi capita spesso di soffermarmi sui particolari di questa opera e mi accorgo che nulla è scontato, per questo non riuscirò mai a definirne il genere.

Aspetterò con ansia il terzo volume, il progetto Xerrox dovrebbe comporsi 5 produzioni e mi mangerò le mani se si esibirà vicino casa senza che io lo vada a sentire.


29/30


Tòmmy

26 giugno 2010

Emilia Blues Power


Castel San Pietro In Blues 2010 – Castel San Pietro Terme (BO) 04/05/06 giugno 2010

Sono ormai quattordici anni che alle porte di Bologna, in un delizioso paese chiamato Castel San Pietro Terme, si svolge uno dei Festival Blues più interessanti del nostro paese. A partire dall’organizzazione precisa, dall’ottima scelta degli artisti, dalla proverbiale gentilezza che caratterizza la gente di quella regione, dai concerti ad ingresso gratuito, tutto predispone a favore di questa manifestazione musicale. Per un fine settimana il piccolo centro storico di Castel San Pietro diventa una Beale Street, la strada del blues per antonomasia. Gli artisti sono contenti e trattati benissimo e questo si ripercuote positivamente sulle loro performance. E a Castel San Pietro In Blues sono d’obbligo le jam session finali che coinvolgono tutti gli artisti che hanno partecipato alla serata e che danno un senso al termine festival. Qualche anno fa qui ho visto uno splendido concerto dei North Mississippi All Stars, che hanno suonato due ore e un quarto e poi hanno continuato a jammare per un’altra buona mezz’ora. Evidentemente il ricordo positivo di quella serata deve aver convinto il batterista dei NMAS, Cody Dickinson, ad accettare di ritornare con il suo progetto musicale parallelo, ovvero gli Hill Country Revue. Con il loro esordio uscito nel 2009, Make A Move (Razor & Tie), ci hanno regalato un concentrato di energia rock-blues condito da quel sano sound, tra essenzialità rurale e nervosismo elettrico, originario del North Mississippi Hill Country.
Ad aprire la kermesse venerdì 4 ci ha pensato un chitarrista slide, l’inglese Eddie Martin, ma purtroppo non ho potuto essere presente a questo live set. Sabato 5 alle 21.30 il palco ha accolto la Martin Harley Band, un trio acustico (batteria, contrabbasso e la slide del leader) che ha scaldato l’atmosfera con un piacevole mix tra folk, blues e jazz. VOTO:26/30.

Verso le 22.45 salgono sul palco i componenti della Hill Country Revue, formati per i due terzi dal magnifico trio dei North Mississippi Allstars… Però non vediamo l’imponente mole del bassista dei NMA, Chris Chew: e adesso chi suonerà lo strumento a quattro corde? Senza problemi l’eclettico Cody Dickinson (spettacolare batterista e percussionista nei NMA, che in questo gruppo suona però fondamentalmente la chitarra elettrica) imbraccia il basso e comincia il concerto. Il feeling è quello giusto e il sound della band non ne risente più di tanto, grazie anche al lavoro della chitarra del pirotecnico Kirk Smithhart. Certo mancano un po’ i duetti chitarristici che nel loro disco d’esordio facevano tanto southern rock, ma la classe c’è e il live set risulterà incisivo e godibile. E poi il buon Cody non è niente male al basso…
VOTO: 27/30

Immancabile jam finale dove gli Hill Country Revue invitano sul palco Martin Haley e il suo bassista, Jay Carter, permettendo a Cody Dickinson di scatenarsi al washboard, il mitico strumento percussivo tipico del New Orleans sound. A mezzanotte e mezza si chiude il sipario.
Domenica 6 c’è stato un piacevole fuori programma: l’incontenibile Cody Dickinson alla batteria con il talentuoso chitarrista Kirk Smithhart, ci regalano una mezzora di energico rock-blues, rivisitando tanti classici. VOTO: 27/30.
E’ il momento del virtuoso armonicista Jason Ricci con i suoi New Blood.Confesso che mi aspettavo molto da questo artista che, come dimostra anche la sua ultima fatica discografica, Done With the Devil (Eclecto Groove 2009), sa rileggere la secolare tradizione blues con grande originalità, rivitalizzandola con iniezioni di rock, jazz e furia garage-punk, senza dimenticare che la sua band è formata da ottimi musicisti. Appena Jason sale sul palco, con i capelli mesciati, manco fosse un punk kid della Londra 1977, mi rendo conto che le mie aspettative non verranno deluse. Si comincia con una veemente versione di Done With The Devil, suonata ad una velocità folle, coniugando grande perizia tecnica a furia punk. Eccezionali! Jason è già in un bagno di sudore e allora si mette a petto nudo, si contorce e sbraita con una voce tra toni profondi e picchi rochi: sembra un Iggy Pop con l’armonica…Il pacato pubblico appassionato di blues, quasi sconcertato all’inizio da tanta energia, si lascia man mano conquistare dal suono di questa formidabile band: blues, jazz, sporco funky, Captain Beefheart che filtra con Howlin’ Wolf, Tom Waits e Sid Vicious, decadenza blues alla Doors che si sposa con uno stile “vizioso” alla Lou Reed. Niente di strano che nel bis ci sia una splendida riproposizione tinta di blues di Walk On The Wild Side. Dopo un’ora e mezza il pubblico è tutto in piedi ad applaudire una performance fantastica.
VOTO: 29/30

Certo era difficile per chiunque suonare dopo aver assistito ad un set live così coinvolgente. Forse per questo il concerto di Peter Karp e Sue Foley è sembrato poco incisivo. Il duo ha presentato il suo buon disco, He Said She Said (Blind Pig 2010), che coniuga con garbo blues e tentazioni cantautoriali. Ma la band ancora non è sembrata completamente rodata e Sue ha una voce un po’ monocorde, che scalda poco i nostri cuori. Peter, alternandosi al piano e alla chitarra slide, ha contribuito a dare più vigore al sound del gruppo, dimostrandosi un buon cantante dalla voce calda. Il momento più intenso del concerto è stato quando sul palco è salito Jason Ricci che ha impreziosito con la sua armonica il brano Mm Hmm.
VOTO: 26/30

Come al solito c’è stata l’immancabile jam session finale con un sempre più polistrumentista Cody Dickinson che si è messo a suonare anche il piano! Si è chiusa così, con allegre improvvisazioni, questa ottima edizione del festival. E arrivederci al prossimo anno…

Massimo Daziani

21 giugno 2010

Una breve chiacchierata con le "Belve!"

In 3 fanno si e no 60 anni. Ad ascoltarli non si direbbe. Neanche a leggere come hanno risposto alle nostre domande. Ecco a voi i Fauve! Geghen a Rhino uno dei gruppi più sorprendenti e sperimentali della nostra penisola.


Due Parole sulla storia della band.

Fauve! gegen a Rhino. Nome di una band che si è composto gradualmente come la band stessa. La band Fauve!composta da Andrea Lulli e Matteo Moca incontrano a Maggio Riccardo Gorone che portava avanti il suo progetto solista Rhino Therapy. Gli uni ispirati ad un sound noise elettronico, l'altro ispiratore di sound post-minimalista creano la band Fauve! gegen a Rhino. (letteralmente Belva! contro un Rinoceronte) portando un avanti un sound noise/ambient elettronico. La band pistoiese, con un album alle spalle autoprodotto, (Geben), continuano a comporre. Il prolifico gruppo ha già in vista l'uscita del secondo disco.

Che ambiente musicale c'è a Pistoia? E' un abiente standardizzato e voi siete gli "alieni," oppure sono tutti pazzi come voi?

C'è un ambiente musicale a pistoia che si sviluppa però intorno a canoni come jazz, blues e metal, noi sì, siamo gli alieni, ma perché abbiamo un approccio più free, meno teorico e più sincretico derivato da numerosi ascolti

La vostra è una musica influenzata fortemente dalla visione/visionarietà, quali sono i registi o le suggestioni visive dalle quali prendete stimolo (se ci sono)?

Non ci ispiriamo nella costruzione di un pezzo a registi et similia, ma è più una considerazione fredda, che viene successivamente all'ascolto dei nostri pezzi

Pur essendo giovanissimi mi sembrate del tutto estranei alle tendenze musicali attuali! Mi sembra che i vostri ascolti si riconducono a certa musica anglofona di fine anni '70, mi fate venire in mente la musica industrial e psichedelica di gruppi come Chrome, Throbbing Gristle o Cabaret Voltair! Mi sto sbagliando o c'è del vero in tutto ciò? Cosa ascoltate di solito? Quali le vostre influenze!

In parte ti stai sbagliando, anche se c'è un fondo di verità nelle tue parole, in quanto siamo influenzati, anche se in minima parte, dall'industrial, però un industrial che tende più al rumor bianco, all'harsh e alla musica concreta (per esempio i red crayola). non siamo assolutamente estranei alla scena contemporanea, infatti, tra i nostri maggiori ascolti ci sono animal collettive, black dice, prurient, HEALTH, gang gang dance, fola, liaes, e la drone-music e il glitch di gente come fennesz e hecker

Come vi definireste avant-guard, impro, free, out, post-space...? se volete coniate voi stessi un nome!

Come ci hanno definito: noisetronica/lo-fi, musica del 2010

Dal vivo che set e che tipo di show proponete (avete videoproiezioni,...)?

Il live vuole essere un flusso continuo di musica in cui si ripropongono i brani degli album (uno in uscita; l'altro ancora in corso). L'atmosfera che il live cerca di creare è ambient/noise :rumori ancestrali di amplificatori, walls of sound chitarristici e ritmi ossessivi che richiamano il popolare percussivo, e l'underground nelle elettroniche.

Lo scopo del live non è tanto il coinvolgimento del pubblico quanto il suo ascolto. I Fauve! gegen a Rhino collaborano per partecipare ad un evento e non solamente ad un concerto.

In futuro vedete dei Fauve! come dire, leggermente più "orecchiabili"?

Non ci poniamo minimamente il problema, questa trasformazione se ci sarà non sarà decisa a tavolino, ma sarà un passaggio derivato da ulteriori ricerche musicali.


A cura di OfO

18 giugno 2010

Notizie Sullo Stato Della Musica Nell'Età Della Pietra XVI PUNTATA

Come ogni venerdì che si rispetti torna "Notizie Sullo Stato Della Musica Nell'Età Della Pietra"! Dalle 16,30 su FUSORADIO tornano i "Bo & Duke dell'etere" Ofo e Pucho per nuove mirabolanti avventure, il tutto nel nome dello strumento musicale del nuovo millennio: la vuvuzela!
Riusciranno i nostri eroi a farsi una ragione dell'assenza della spumeggiante Signorina Zeta? Ai posteri l'ardua sentenza!

Per ora beccatevi la scaletta!

Akron/Family : Everyone is guilty
The Rural Alberta Advantage - Don't haunt this place
Arcade Fire - Neighborhood #2 (laika)
Brunori SAS - Guardia '82
Paper Chase - Where have those hands been
Girls in Hawaii - 9 Am
Editors - Bones
Ruby Suns - There are birds
Gomez - Catch me out
The Hives - A little more for little you
Devendra Banhart - don't look back in anger
Meat Puppets - Lost
Seam - Bunch
The Human League - Empire state human

Buon pomeriggio e alla prossima settimana!

11 giugno 2010

I Wilco Adesso: Sono Loro Il Rock

Wilco - Roma 30.05.2010 – Auditorium
I Wilco adesso: sono loro il rock. Così finiva la mia entusiastica recensione del loro concerto tenutosi a Firenze nel novembre scorso. E dopo la performance romana questa affermazione ha sempre più valore. Oggi i Wilco sono una band che sa rileggere la meravigliosa e sterminata tradizione della musica popolare americana con fantasia, originalità e con un eccellente talento compositivo. Se poi aggiungiamo che i ragazzi possiedono anche una strepitosa tecnica strumentale, che hanno raggiunto come gruppo un affiatamento pressoché perfetto e che riescono a suonare per più di due ore, divertendosi a cambiare la scaletta ad ogni concerto, è facile concludere che il loro live act sia il più esaltante oggi in circolazione. Alla fine mi devo ripetere dicendo che in Impossibile Germany Nels Cline ci ha stesi con un assolo fenomenale, che l’impacciato Jeff Tweedy con la sua voce meravigliosa ha reso sognante Jesus, ETC., che la loro interpretazione di Via Chicago ha unito il folk-rock al noise, mettendo d’accordo Crosby,Still, Nash & Young e Sonic Youth ed esaltando Glenn Kotche, uno dei più grandi batteristi rock in circolazione. All’Auditorium ho visto una band ancora più coesa rispetto a quella già favolosa vista a Firenze. Il concerto romano è stato più energico, più rock. E lo dimostra il loro esaltante bis con ruvide versioni di California Stars,(con il chitarrista Alan Sparhawk dei Retribution Gospel Choir, gruppo spalla che ha eseguito un ottimo set, ingiustamente costretto a suonare con le luci accese mentre la gente riempiva la sala…), di Red Eyed And Blue, di I Got You e di una Hoodoo Voodoo versione southern-rock. E tutto finisce con I’m A Wheel. Una domanda sorgeva spontanea all’uscita dell’Auditorium: perché non ho comprato il biglietto anche per il loro concerto di domani a Ferrara? Ormai inesorabilmente Wilco-dipendente…

VOTO: 30/30 con lode

Massimo Daziani

Notizie sullo stato della musica nell'età della pietra XV PUNTATA

L'inizio dei Mondiali e Notizie Sullo Stato della Musica, che fare?!?
Mi raccomando non perdetevi la nuova puntata del programma indie-struttibile in compagnia di OfO, la Signorina Zeta e Puchos, alle 16:30 sempre e solo su FUSORADIO. E se ve la perdete ascoltateci in podcast quando preferite.

Ecco la scaletta di oggi:

Weezer - My name is Jonas
Dirty Projectors - The Bride
Lcd Soundsystem - Drunk girls
Califone - Legged animals
Trabant - Ah oh aficionados
SJ Esau - Frustrating
Rival Schools - Used for glue
Juana Molina - Un dia
Spiritualized - Electricity
Ganglians - Lost words
Jesus Lizard - Puss
Two Gallans - Miss Mari
My Bloody Valentine - Only shallow

Buon ascolto e buon caldo

4 giugno 2010

Notizie sullo stato della musica nell'età della pietra _XIV PUNTATA

Come ogni venerdì che si rispetti vi ricordiamo il consueto appuntamento con "Notizie sullo stato della musica", ore 16:30, solo e soltanto su Fusoradio.
La Signorina Zeta ritorna, dopo la sua imperdonabile assenza della settimana scorsa, ritorna a furor di popolo per salvare i suoi fidi compagni Puchos e OfO.

Ecco a voi la succosissima scaletta della puntata:

  1. Micah P. Hinson, Watchers Tell Us of The Night
  2. Erland and the Carnival, You Don't Have to Be Lonely
  3. Art Brut, Pum Up The Volume
  4. Perturbazione, Mao Tzeitung
  5. Holy Fuck, SHT MTN
  6. Frames , Seven Day Mile
  7. Harlem, Be My Baby
  8. Sondre Lerche, Dead Passengers
  9. Hey Rosetta, Lions For Scottie
  10. Whitest Boy Alive, Above You
  11. Kings of Leon, Sex On Fire
  12. Eels, Mansions of Los Feliz
  13. Old Time Relijun, Indestructible Life!
  14. The Clash, Lost In The Supermarket
No/NY Excuses, please e ascoltateci numerosi.

Yo!