31 maggio 2010

I due lati di "The Ugly Side Of Love"

Malachai, "The Ugly Side Of Love" (Domino, 2010)



Un Album. Due modi di vederlo. Ecco cosa pensano Eleonora Z e Massimo Daziani sul nuovo lavoro di Malachai.







Bello da mangiare


I - Partiamo con le presentazioni ufficiali: i Malachai sono un duo di Bristol composto da un dj, Studio-Gee a un Mc, Scott. L'album d' esordio "The Ugly Side Of Love", per dirlo alla Dente: "L'amore non è bello", è stato prodotto niente di meno che da Geoff Barrow, mente dei Portishead, mica bruscolini.


Il disco è un guazzabuglio di suoni e inspirazioni diverse. Una breve esplosione di musica patchwork. La tendenza al collage si intuisce anche dalla copertina dell'album che si presenta come una serie di immagini messe insieme senza nessun legame apparente ma con un buon risultato estetico. Dopo un esordio di così grande talento è difficile pensare ai possibili sviluppi musicali del duo di Bristol e, in fondo, questo è un punto a loro favore, come l'impossibilità di incasellarli in un preciso genere musicale, dal momento che si divertono a mischiare reggae giamaicano alla Horace Andy, funky, garage, dub tutto arrangiato con spavalderia psichedelica. Dentro "The Ugly Side Of Love" c'è proprio di tutto: dal campionamento tratto del film cult "The Warriors" che si sviluppa in sonorità garage, alla ballata sixties che ricorda i Kinks e i Beach Boys in versione acida, "Another Sun". In un disco siffatto è molto alto il rischio di creare un calderone di suoni non amalgamati che impazziscono come la panna montata. Abilmente però i nostri Malachai hanno fatto di un potenziale rischio il grande pregio di "The Ugly Side Of Love": un gioiello di disordinato ordine, coeso e ironicamente ispirato. Non manca mai nè sostanza nè energia alle loro canzoni che virano da un genere all'altro in modo assolutamente spontaneo. Assolutamente credibile.


A volte oppressivo, a volte indulgente e selvaggiamente disorientate, l'album tiene vivo il desiderio di dare un senso a questa miscela di suoni dandone un morso e un altro ancora, fino a divorarlo. Buon appetito.


Voto: 29/30


Eleonora Zeta Zarroni



Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde


II - Circa un anno fa mi sono innamorato di un disco intitolato Ugly Side Of Love, realizzato da un duo di Bristol chiamato Malakai, formato da un Dj, Scott Hendy e da un cantante mascherato che si fa chiamare semplicemente Gee. Il disco usciva per l'Invada, etichetta di Geoff Barrow dei Portishead, qui in veste anche di produttore.


Questo loro esordio discografico l'ho anche inserito nella lista dei migliori del 2009. Ma diciamoci la verità: in generale il CD è passato del tutto inosservato. Grande la mia sorpresa nel vederlo ristampare dopo così poco tempo per la Domino/Double Six . Il titolo dell'album è rimasto uguale ma il nome del duo bristoliano è cambiato in Malachai.

Perchè? Crisi di identità? Abile mossa pubblicitaria? Fatto sta che adesso se ne parla di nuovo e questo è un bene, vista la qualità del prodotto. Anche la brava Eleonora Zeta Zarroni li ha segnalati recentemente sul nostro blog. Nella mia recensione dell'anno passato scrivevo: " questo duo di Bristol, pur suonando attuale con i suoi campionamenti, l’uso dell’elettronica, le incursioni nell’universo hip-hop, i ritmi del funky e del reggae, alla fine miracolosamente riesce a fare anche un disco di grande rock con venature psichedeliche, sapori kinksiani e tentazioni glam (pensiamo alla spettacolare Snow Flake che sembra uscita dalla mente di Marc Bolan)..." Ovviamente confermo ancora il mio giudizio positivo e in qualche modo accosto questo disco a quello di Gonjasufi perchè mi sembrano entrambi due lavori che intraprendono una strada nuova e originale per rileggere la classica e immortale forma canzone. Ri-rivelazione.


VOTO: 28/30 +

Massimo Daziani