30 novembre 2010

Memories of The Pulpit... November

Sleep In è il moniker dietro al quale si nasconde, nel senso più ampio del termine, il diciannovenne Hamish Duncan da Sydney, Australia. Fermi, non è la solita storia del giovinotto faccio la mia cosa nella casa tutto loops e samples. Il progetto Sleep In ha già un paio di macigni self-released dietro le spalle (poi editi per acclamazione dalla Enemies List). Nei sotterranei del nuovo Under Earth non c'è infatti nulla di precostituito. Noise, drone, dubstep, field recordings, industrial, post-rock, shoegaze, sono solo singoli e imponderabili ingredienti di quel caliginoso amalgama che provoca morboso interesse, recidivo ascolto, definitiva dipendenza. Sleep In - Never Enough  (qui tutto l'album in streaming)



Dici donne e post-punk e scrivi Kill Rock Stars records. Ai profani basta citare quattro nomi: Sleater-Kinney, Delta 5, Bikini Kill e... Erase Errata. Ecco quindi Damaged, lato A di un 7" appena sfornato dall'etichetta di Olympia (la città dello stato di Washington, non quel triste pennuto che si aggira dalle parti di Roma ultimamente). Le tre riot girls di San Francisco tornano a battere un colpo dopo 4 anni dall'imprescindibile Nightlifelasciando leggermente in disparte la loro schizofrenia art-punk-funk per strizzare l'occhio a riverberi e cupe sonorità anni '80. Preludio di una svolta o singolo episodio? al prossimo attesissimo album la sentenza.  Erase Errata - Damaged


In due parole, Shipping News. Mi rifiuto di fare le presentazioni. E' uscito questa settimana il nuovo disco One Less Heartless to Fear. In due gesti: un pugno al volto, diretto come la bellezza dei suoi brani, e un pugno allo stomaco, indigesto come la storia che c'è dietro: la malattia di Jason Noble. Questo disco è anche il simbolo della sua lotta e della solidarietà degli amici musicisti e dei fans. The Delicate è il singolo che corre inesorabile, imponente e avaro di mezzi termini, su binari che portano in questo episodio verso un'altra band di culto che risponde al nome di Shellac. Shipping News - The Delicate 



Tim Kinsella non è indie, è l'indie dell'indie. Tim Kinsella era indie quando l'indie nemmeno esisteva. A metà anni 90, nascosto tra le grandi pieghe della rivoluzione rock, c'era il culto dei Cap'n Jazz e c'era l'emo-core. Sì, l'emo... quello originale, che nulla c'entra con i Dari e relativi bimbominkia. Dopo i Cap'n Jazz, dal 1997 a oggi, quel pazzo di Tim Kinsella ha continuato a regalarci il suo genio, prezioso come un diamante dalle mille sfaccettature, con i Joan Of Arc.... più di dieci album all'attivo e svariati 7", di cui uno appena sfornato: Joan of Arc - Meaningful Works


Diego
(http://www.the-pulpit.com/ )