16 febbraio 2010

Perchè il Festival va guardato per poterlo criticare, con gusto!

Blog-cronaca della prima puntata del Festival di Sanremo. Dalla prima all'ultima canzone

Irene Grandi_La cometa di Halley
Irene Grandi, splendida quarantenne, apre la sessantesima edizione del Festival. Il look è trasandato, capelli gonfi/crespi, occhi pesti e abito informale. Inizia a cantare e la canzone ricorda a tratti i Baustelle più che la Grandi. Irene è un pò sotto tono, forse a causa dell’ingrato compito di aprire la kermesse, anche se la canzone è energica, in crescendo, e in battuta finale cita i Beatles “io ti dico addio, tu mi dici ciao” e la cometa di Halley diventa la metafora di una storia d’amore da vivere in due mondi paralleli.
Interpretazione un pò trascurata, sicuramente farà meglio nelle prossime serate.
25/30

Valerio Scanu_Per tutte le volte che (dirige Vessicchio, che caso!)
Un pensiero si fa costante, quasi invadente: “Per favore tagliati quella coda che non si può guardare”. Poi l’occhio cade sul foulard alla Amedeo Minghi e poi si ascolta il testo che potrebbe essere anche quello del buon Amedeo.
Già la prima frase è una cantilena soporifera, meno male che il figlio televisivo di Maria De Filippi canta per secondo, altrimenti sarebbe stata dura rimanere svegli. Il testo è mieloso e il ritornello è semplicemente ridicolo, Valerio canta e pronuncia la parola magica: “irraggiungibili” e viene da pensare che sarebbe bello se potesse essere irraggiungibile alle mie orecchie!
19/30

La Clerici chiede applausi al pubblico me ad un concerto rock....

Da una matricola come Scanu si passa ad un grande veterano del festival... e l’appellativo veterano gli si addice proprio: TOTO CUTUGNO

Toto Cutugno_Aeroplani
“Amore mio stringimi le mani, voleremo lontani come aeroplani, voleremo verso l’alto e più su dove il cielo sei tu, oltre le nuvole” Penso che possa bastare a descrivere le atmosfere di questa canzone che potrebbe essere stata in gara a Sanremo in un’edizione qualsiasi del passato come del suo futuro. Patetica.
NON AMMESSO ALLA SECONDA SERATA

Arisa e le sorelle Marinetti_Malamorenò
Look cambiato per la rivelazione della scorsa edizione del festival. Capelli da Pippi Cazelunghe, occhiali da vista grandissimi vintage. Così si presenta Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa, accompagnata dalle sorelle Marinetti, coro spassosissimo di tre uomini vestiti da donne anni ’30 che danno brio ad una canzone molto leggera e dal testo ingenuotto, come la nostra Arisa. Malamorenò strizza l’occhio a Renzo Arbore, a Maramao perchè sei morto, allo swing e al Trio Lescano.
24/30

Nino D’angelo con Maria Nazionale_Jammo Jà
Cassano presenta Nino D’Angelo e la Nazionale, bell’accozzamento di parole! Nino porta una canzone napoletana in piena regola, i ritmi popolari partenopei creano un bell’impasto vocale con la bellissima voce della Nazionale e quella di Nino. Il sound mediterraneo di "Jammo Jà" risulta molto più vero sul palco di tante canzoni sanremesi tutto miele o lacrime. Percussioni e fisarmoniche accompagnano un testo che tocca i temi della diversità razziale, della tolleranza, del rispetto per la diversità e dell’emarginazione.
NON AMMESSO ALLA SECONDA SERATA


Marco Mengoni_Credimi ancora
Look da psyco killer (una delle sue migliori interpretazioni a Xfactor), capelli asimmetrici come la camicia bicolor bianca e nera. Intro molto rock, basso incalzante e grande spazio ad una voce veramente interessante, potente e versatile. Marco si destreggia tra acuti e bassi con virtuosismo da animale da palcoscenico. Molto carina, molto ggggiovane, rockettara e melodica, anche se mi fanno sempre molto ridere i chitarristi dell'orchestra dell'Ariston che si avventurano in riff in giacca e cravatta. Perfetta fusione tra tradizione melodica italiana e pop-rock internazionale. Bravo Marco, anche co-autore della canzone.
28/30

E adesso la favola canora più clickata del 2009, Susan Boyle, il brutto anatraccolo con la voce da cigno, che palle!

Simone Cristicchi_Meno male
Intro di archi e elettronico e Simone comincia a saltare. Il Cristicchi parlato è quello che preferisco. Il testo è caustico: ce ne ha per tutti Cristicchi, a partire da “i terremotati sono ancora in vacanza” ai videoricatti dell’Italietta dei nostri tempi a “Osama è ancora latitante, l’ho visto ieri al risotrante”. Ma “Meno male che c’è Carla Bruni, sarko sì, sarko no. Io me la prendo con qualcuno, tu te la prendi con qualcuno, noi ce la prendiamo....” così Cristicchi finisce col botto una canzone audace da portare al Festival.
28/30

La Clerici non se la cava male, ma neanche bene, chiede troppi applausi al pubblico e ogni tanto non si capisce cosa vuol dire.

Malika Ajane_Ricomincio da qui
Malika Ajane è la rivelazione dello scorso Sanremo. Ha indubbiamente un timbro particolare, ricercato e originale che la rende riconoscibile fin dal primo ascolto. La canzone purtroppo non è niente di che, la melodia non è nè orecchiaible nè accattivante, anzi direi un pò noiosa, una di quelle canzoni il cui testo sembra non essere adatto alle note sui cui è cantato. Neccessita forse più di un ascolto perchè al primo non convince molto!
25/30

Pupo, Emanuele Filiberto, Luca Canonici_Italia amore mio
Entra l’improbabile trio con il sottofondo musicale di “Su di noi” e già viene da ridere. Il pubblico si divide: c'è chi fischia echi sventola il tricolore. Pupo al pianoforte inizia a cantare ed è subito show: il principe lo segue a ruota, cantando il suo amore per l’Italia (si commenta da solo), poi parte il tenore Luca Canonici e conferma che questo è il trio più assurdo mai visto.
Le voci non si incastrano neanche a forzarle, il principe è veramente uno strazio, il tenore era sicuramente alla ricerca di notorietà e Pupo è quello che è. La musica ha una base che sembra adatta ad un documentario su Garibaldi. Uno strazio per le orecchie e un insulto alla storia: una pessima lezione per i nostri figli.
NON AMMESSI ALLA SECONDA SERATA

La Clerici annuncia che adesso sarebbe stato il turno di Morgan secondo la vecchia scaletta. Dopo una “doverosa” ramanzina sul tema della droga recita un passo della canzone di Morgan, escluso non per aver violato nessuna regola del Festival ma per aver ammesso di far uso di droghe. Come se al Festival finora avessero partecipato solo morigerati!

Enrico Ruggeri_La notte delle fate
Un uomo che ha scritto capolavori come “Il mare d’inverno”, “Polvere” e che nella sua giovinezza punk cantava “Contessa” con i Decibel come può aver scritto una canzone così?
“La notte delle fate” è bruttina, cantata in malo modo, ricca di imprecisioni di esecuzione e stonature. Enrico, sei giunto al bivio.
18/30

Sonohra_Baby
I fratelli Gallagher di Verona, il moro e il biondo come le veline, volendo andare avanti potremmo non finire mai con le battute sui Sonohra, tanto da incenerirli. Il testo è frutto di un collage di parole prese a caso da Cioè, frasi d’amore che vengono direttamente da quel genio di Moccia, insomma, una canzone che è la fiera della mediocrità adolescenziale. Il titolo è “Baby” e si chiamano Sonohra con l’h in mezzo, che c’era da aspettarsi?
19/30

Povia_La verità
“Povia, ma i pantaloni di pelle te li passa Pelù?” “Se vuoi fare il bacchetone almeno tagliati i capelli o lavateli”, queste sono le più buone delle frasi lette su Twitter contro Po-Po-Povia, il piccione travestito da tamarro di borgata che canta e imita quello che sta cantando, come se non si capisse abbastanza bene la pochezza dei suoi testi. La più cattiva che ho letto su Twitter riguardo a “La verità” di Povia? “La verità è che fai schifo al maiale (come dicono a Livorno)”
18/30

Irene Fornaciari e i Nomadi_Il mondo piange
In questa Italia di “figli di” non poteva mancare la figlia d’arte anche a Sanremo. Se non fosse stata la figlia di Zucchero Fornaciari non sarebbe dove è, e i Nomadi? a che le servono? Cantano solo una strofa, alla faccia del duetto!
20/30

Noemi_Per tutta la vita
Interpretazione non priva di sbavature che però non intaccano la bellezza della sua voce graffiante e di una canzone molto profonda, dal testo toccante, ricco e articolato. La prima parte è molto parlata, poi esplode la sua voce potente ed è magia sul palco. Nonostante le imprecisioni e l’emozione, Noemi è una grande cantante.
29/30

Fabrizio Moro_Non è una canzone
Fabrizio Moro porta a San Remo una canzone dalla base reggae che suona come un clichè da centro sociale, un pò troppo adolescenziale per l’età di Moro e lontanissima dai temi precedentemente trattati.
22/30


Eleonora Zeta Zarroni