7 marzo 2010

Profumo di donna

Joanna Newsom - Have One On Me - Drag City 2010

Al recensore tremano un po’ le mani. No, non è un tipico tremore senile dovuto alla mia veneranda età: è l’emozione di avere tra le mani un disco che per una volta non è sprecato definire capolavoro. Si tratta della nuova fatica di Joanna Newsom, geniale cantautrice e arpista, già messasi in mostra nel 2006 con l’ottimo “Ys”. Ma se allora era apparso il bocciolo della sua arte musicale, adesso è definitivamente sbocciato un meraviglioso e profumato fiore. O meglio tre fiori. Eh sì, la nostra geniale musicista americana ha alzato decisamente il tiro facendo uscire addirittura un triplo CD, ciascuno composto da sei perle di rara bellezza. Un’esuberante dimostrazione di creatività. Ma come affrontare un’opera così bella e così lunga? Alla fine ho scelto di dividere la recensione in tre parti per meglio descrivere ogni disco. Credetemi, ne vale veramente la pena.

CD 1: questa ciclopica opera si apre subito con un grande pezzo come “Easy”, esemplificativo del nuovo modo di concepire la sua musica. Si inizia con gli archi, poi l’ingresso del piano alza il ritmo introducendo anche la batteria. La canzone si placa di nuovo con la sola presenza di piano e voce: già una voce, quella di Joanna, meravigliosa e decisamente più matura , che ricorda un po’ la Joni Mitchell di Blue: e ho detto tutto… Poi il brano cresce ancora per merito della batteria e di un tappeto di archi e fiati meravigliosamente arrangiati dal suo compagno d’avventura Ryan Francesconi. Tutto questo produce un’ondulazione sonica di rara bellezza. Insomma il disco comincia come meglio non si potrebbe, con una canzone splendida dove potersi perdere per sei meravigliosi minuti. Non si fa in tempo a riprendersi dall’emozione di questo splendido pezzo che parte “Have One On Me”, semplicemente un concentrato di storia della popular music in undici minuti, dove si incontrano arrangiamenti per quartetto d’archi, banjo degli Appalachi (in realtà si tratta di una tambura bulgara sempre suonata dal grande Francesconi), echi di brass band, folk dalle parti di “Lady Of The Canyon” e fiati di derivazione Canterbury. Joanna si muove con sorprendente leggerezza in questo proteiforme mondo sonoro, cantando come in un flusso di coscienza. Un altro piccolo capolavoro. Con la successiva “81” si torna dalle parti del suo precedente album Ys, dove regnavano incontrastate cristalline ballate per arpa e voce (che qui si avvicina sorprendentemente a quella di Kate Bush). “Good Intentions Paving Company” allenta la tensione emotiva con una canzone dolcemente agitata dalla presenza della batteria e di un piano percussivo che, a metà del brano, si rilassa sui ritmi malinconici da ballad, per poi ritornare sui toni ritmati dell’inizio con l’arricchimento strumentale di un malinconico trombone e di un banjo arpeggiato. ”No Provenance” ci riporta ai lidi conosciuti della ballata con arpa, impreziosita ancora dalla presenza di un elegante accompagnamento di fiati. Per chiudere il primo CD Joanna sceglie una commovente composizione di intenso lirismo, ”Baby Birch”, dove una voce, particolarmente ispirata, si lascia cullare dalle note antiche dell’arpa. Ovviamente la Newsom non ama le cose semplici e allora il brano verso la fine si anima con innesti di batteria, accenni di chitarra elettrica e arpeggi di mandolino. Semplicemente superba.

VOTO: 29/30

Massimo Daziani

Continua…

P. S.
Per fortuna sabato pomeriggio mi trovavo in quel di Genova; sono entrato in un negozio di una celebre catena che vende libri e dischi e ho trovato il nuovo lavoro della Newsom. Questo non solo mi ha permesso di passare uno splendido week-end musicale, ma mi ha anche concesso di pubblicare la recensione del primo CD proprio l’8 marzo. Non potevo trovare un modo migliore per celebrare la Festa Della Donna. Allora grazie a Joanna e a tutte le donne. Oumou Sangarè, grande cantante maliana ed esponente nella lotta per i diritti delle donne africane, ci ricorda che le donne donano la vita: sono madri, sorelle, figlie, mogli e sono il motore per la pace, attrici silenziose nella battaglia contro le disuguaglianze …