17 agosto 2010

Teche Rock

Patto:”PATTO” (Vertigo 1970)
I Patto sono un gruppo inglese che si affaccia alla ribalta della musica rock nei primi anni 70, pubblicando solo tre dischi. La band è formata dal cantante Michael Patrick McGrath (in arte Mike Patto), dal chitarrista Peter”Ollie” Halsall, dal bassista Clive Griffiths e dal batterista John Halsey. I quattro musicisti pubblicano per la Vertigo il loro primo album nel 1970 intitolato semplicemente Patto. Difficilmente catalogabile, la loro musica si caratterizza per la capacità di mescolare il rock duro con il jazz e il blues; grande perizia tecnica che non cade mai in tecnicismo, brani fantasiosi dove spesso si sperimenta e si fanno bruschi cambi di tempo. Una voce calda e rauca come quella di Mike Patto che si intreccia con le magnifiche cascate di note della chitarra di Ollie Halsall. Con queste premesse è facile capire come all’epoca non riuscirono ad avere grande successo, anche se sono stati sempre ben accolti dalla critica e apprezzati dai colleghi musicisti. Ma andiamo più nel dettaglio di questo loro superbo esordio discografico. Il disco si apre con The Man, una “quasi” ballata dove la voce di Mike veste il brano di ruvidità blues; Ollie Halsall dà un tocco di eleganza jazz con il suo intermezzo di vibrafono. Il brano finisce con un’improvvisa iniezione di energia rock. Hold Me Back è un pezzo di hard rock con una base ritmica perfetta che permette ad Halsall di partire con uno dei suoi caratteristici assolo di chitarra funambolici e mai banali. Con la successiva Time To Die il folk-rock viene riletto alla maniera dei Patto con la voce bluesy di Mike e un approccio strumentale jazzistico. Con la potente Red Glow ritorna la tempesta sonora: pezzo hard dove Hollie si scatena con velocissime scale chitarristiche. San Antone passa attraverso vari generi (pop, progressive, jazz-rock) con una naturalezza e una abilità tecnica sorprendenti. I Patto con Government Man ci regalano un pezzo elegante tra sapori r&b e divagazioni jazz-rock, dove spiccano la ruvida ugola di Mike e l’affiatamento tra basso e batteria; il brano termina con un’originale coda strumentale di vibrafono. Con i suoi oltre dieci minuti di durata, Money Bag può essere considerato come un brano manifesto del Patto-pensiero. Il pezzo inizia con una lunga improvvisazione jazz-rock, dove spicca lo spettacolare Halsall, assecondato in modo egregio dalla base ritmica. Poi come d’incanto entra la voce morbida e sognante di Mike Patto e il brano si trasforma in una ballata pop-jazz. Il disco si chiude con Sittin’ Back Easy. Inizio dolce con la calda voce di Mike, poi c’è un’evoluzione in direzione hard-rock, di nuovo il pezzo si calma per ritornare ancora all’energia rock, in una esaltante ondulazione sonica.
Ci troviamo dunque di fronte ad un disco meravigliosamente creativo e imprevedibile, troppo avanti anche per quei tempi. In definitiva un capolavoro misconosciuto del rock. Compratelo!

VOTO: 29/30

Massimo Daziani