10 novembre 2010

Il Listone Dello Zio One... AnD dOn'T fOrGeT tO sHaKe YoUr AsS!!! vol. 1


Carvernicoli buongiorno a tutti... Dopo un lungo e colpevole ritardo ho il piacere di ricominciare a scrivere su questo splendido blog rinnovato nella forma (sulla sostanza non c'è mai stato niente da dire)... Perciò la rubrica settimanale che terrò si chiama "Il Listone Dello Zio One... AnD dOn'T fOrGeT tO sHaKe YoUr AsS!!!"
Metto le mani avanti dicendo che - essendo io sostanzialmente musicalmente onnivoro (coprofago come qualcuno dice) - unirò sacro e profano, alto e basso, classifica e reperto archeologico, senza una logica che sia una, solo seguendo il momento e il mio mood... Quindi se storcerete il naso ne avrete ben donde... o forse no... Anche perchè non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace e a volte anche le cose non belle che normalmente non piacciono, in alcunimomenti ci stanno proprio bene...

A due anni di distanza dall’esordio, da quelle “Canzoni Da Spiaggia Deturpata”, che fecero più male di un cazzotto in un occhio, per quella poetica scarna, violenta, marcia e disperata, ecco che Vasco Brondi esce oggi con il suo secondo album “Per Ora Noi La Chiameremo Felicità”… Come accade a tutti i “casi” artistici, critica e pubblico lo aspettano al varco… I detrattori per stroncarlo, chi invece lo ha visto come un novello De Andrè o Gaetano per amarlo una volta di più… Il risultato non chiarisce il dilemma… Nel senso che questo nuovo capitolo non smuove di una virgola il percorso artistico del ferrarese… Atmosfere cupe, ansiogene, pochi accordi dilatati e martellanti, tanti archi (tra i musicisti, oltre al solito Giorgio Canali, anche Rodrigo D’Erasmo, Stefano Pilia e Enrico Gabrielli)… I testi sono caratterizzati dai soliti cut-up che tanto hanno fatto la fortuna del primo album, ma continuano a lasciare il segno e – spesso – a commuovere… Per il sottoscritto “Le Luci Della Centrale Elettrica” brillano ancora e lo faranno ancora per molto… Dopo avere presentato una quindicina di giorni fa il primo singolo “Cara Catastrofe”, ecco “Quando Tornerai Dall’Estero” e, dal primo album, la meravigliosa “Per Combattere L’Acne“...

A distanza di 4 anni dal pluripremiato “Back To Black”, finalmente si hanno notizie (artistiche) di Amy Winehouse….Niente imminenti nuovi a bum all’orizzonte, ma l’incisione di un brano per il tributo a Quincy Jones “Q:Soul Bossa Nostra”. Il pezzo in questione è “It’s My Party” di Lesley Gore, prodotto appunto da Jones, che nel 1963 stazionò 2 settimane in testa alle classifiche americane… Come sempre, grandissima Amy…

Altra voce interessante nel panorama pop-soul inglese è quella di Duffy, vera rivelazione di 2 anni fa con l’album “Rockferry” (4 milioni di copie vendute nel mondo di cui 1,5 solo in Inghilterra)… Torna ora con il suo nuovo singolo “Well Well Well“, già diventato un tormentone, grazie anche allo spot della Tim…

Un altro che sta letteralmente monopolizzando le programmazioni radiofoniche delle ultime settimane è James Blunt con la sua nuova “Stay The Night“… L’ex soldato inglese – solitamente votato a un cantautorato buono per tagliarsi le vene – stavolta sorprende e stupisce per la sua freschezza, nonostante risulti abbastanza inspiegabile la scelta di uscire con un pezzo perfettamente estivo (con tanto di video a base di spiaggia, surf e tramonti estivi) a ottobre inoltrato…

Del cantautore americano Ryan Adams abbiamo già parlato in passato… E’ uno dei più prolifici ed interessanti artisti della sua generazione ed ha inciso alcune tra le cose migliori degli ultimi 15 anni…. Qui è alle prese con “Wonderwall” degli Oasis e il risultato è da brividi…

Grazie alle segnalazioni (in questi casi grazie Facebook) del Dott. Ciuffoletti, mi sono imbattuto ieri in un disco che mi era sfuggito, ovvero “Fields” degli svedesi Junip (il gruppo di Jose Gonzalez – già segnalato in passato per la sua splendida cover di “Heartbeats” dei connazionali The Knife). Primo album dopo 2 EP, il disco contiene alcune perle di sicuro valore come la notturna “Don’t Let It Pass“…

A 4 anni di sistanza dall’ultimo – trascurabile – “Fly”, nuovo album anche per Zucchero, che a proposito di “Chocabeck” (questo il titolo) dice che è “Un concept album, almeno nelle mie intenzioni: omogeneo nei suoni e nelle tematiche, racconta una giornata estiva, dall’alba al tramonto, in un paese che potrebbe essere quello della mia infanzia“… E in effetti è veramente un album sulle radici, come testimoniato da “Il Suono Della Domenica“, per molti il vero manifesto dell’album…

I Duck Sauce sono un gruppo composto dai famosi Dj americani A-Trak e Armand Van Helden. Formatisi nel 2009, ahnno all’attivo 2 singoli e 1 Ep… Ma soprattutto un successo come “Barbra Streisand” che – dopo aver conquistato Australia e Nord Europa, sta arrivando anche da noi! And DoN’t FoRgEt tO sHaKe YoUr AsS!!!

Come suonerebbero le canzoni di Elvis Presley se il Re del Rock le interpretasse oggi per la prima volta? E’ la domanda che si è fatto Erich Van Tourneau, prima di imbarcarsi nell’impresa di produrre ad arrangiare, aiutato da Hugo “Wedge Montecristo” Bombardier, “Viva Elvis – The Album”, in cui in studio alcuni tra in più grandi successi del re del rock rivivono una seconda giovinezza grazie a un sapiente uso delle nuove tecnologie! “Suspicious Minds” forse suonerebbe così… e non sarebbe affatto male!!!

I salernitani Denise (capitanati dalla brava Denise Galdo), dopo una discreta gavetta, sono finalmente approdati alla corte della nuova etichetta di Gianni Maroccolo, la Al-Kemi, che ha prodotto il loro album d’esordio “Dodo, do!”. Indiepop giocoso e raffinato, con influenze sixties tra Bacharach e – come nel primo singolo “Burning Flames” Petula Clark… Bravi!

Tra le tante novità di questo periodo merita una segnalazione la colonna sonora di “Figli Delle Stelle“, ultimo film di Lucio Pellegrini con Claudia Pandolfi, Giorgio Tirabassi, Giuseppe Battistom, Pierfrancesco Favino e Fabio Volo. Il tema principale, interpretato da Irene Grandi, è una versione 2010 dell’omonimo successo di Alan Sorrenti del 1977.

Chiudiamo questa newsletter con 2 pezzi italiani di un po’ di tempo fa, precisamente 26 anni…. Il primo è la versione 2010 di “Sonnambulismo” (già segnalata a marzo) dei Canton, gruppo meteora prodotto da Enrico Ruggeri, con cui si fecero notare a Sanremo giovani nel 1984. Dopo questo esordio, i due proseguirono poi con qualche tentativo itralo-disco, prima del ritiro dalle scene… Oggi mi sono imbattuto in questo nuovo singolo… Avolte ritornano??? Certo che è ancora una signora canzone…

L’ultimo brano di oggi invece è “Acqua E Sapone” degli Stadio… Sempre 1984, tastiere eighties a manetta e un tiro assolutamente eccellente… Tra le loro cose migliori di sempre e tra gli episodi memorabili degli ottanta italiani! Alla prossima!!!

One